COMMEMORAZIONE DELL’INGRESSO DEL SIGNORE IN GERUSALEMME. – L’entrata di Gesù nella città santa, Gerusalemme, assume, per esplicita iniziativa del Maestro divino il segno di una pubblica manifestazione della sua regalità messianica di fronte ai discepoli, alle folle e agli avversari. Con le Palme inizia la Settimana santa di passione, morte e risurrezione.
LA FOLLA: DAGLI OSANNA PASSA AL SIA CROCIFISSO
L’INGRESSO di Gesù a Gerusalemme fa entrare anche noi non tanto in Gerusalemme, quanto nella celebrazione degli eventi lì accaduti: la passione e la morte di Gesù. La liturgia ci propone l’ascolto del racconto intero della passione secondo Matteo, così da avere uno sguardo sul mistero della Croce. O meglio, come scrive Paolo (II Lettura), sul mistero di colui che «umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce».
Isaia ne svela il significato (I Lettura): è la verità di accogliere la Parola di Dio, che consente alla vita di Gesù di diventare parola di salvezza, anche attraversando l’esperienza del rifiuto e della morte. Solo in Matteo al morire di Gesù si aprono i sepolcri e «molti corpi di santi, che erano morti, risuscitarono» (27,52). Nella morte di Gesù, il Figlio obbediente, risorgiamo e riceviamo una vita nuova. Accogliere colui che viene nel nome del Signore, come le folle di Gerusalemme, significa accogliere la vita nuova che egli viene a donarci attraverso l’offerta della propria esistenza.
Fr Luca Fallica, Comunità SS.ma Trinità, Dumenza