I piccoli, i poveri, gli umili sono coloro che Dio sceglie e predilige. A loro è svelato il mistero del Regno che Gesù annuncia. A quanti si ritengono “dotti” e “sapienti” Gesù rivolge l’invito alla conversione del cuore.
MITI E UMILI DI CUORE SULLE ORME DI CRISTO
MATTEO ci tramanda una preghiera di Gesù, nella quale loda il progetto del Padre. Si tratta di un progetto di “benevolenza”, che tocca la salvezza dell’umanità. Gesù è ben consapevole del peso del progetto “salvifico” che il Padre gli affida, ma lo accetta con un incondizionato: «Sì, Padre». Non c’è preghiera più breve e completa di questa. Il “sì” alla volontà di Dio suppone anche per noi l’accettazione di un “giogo”, che, tuttavia, non deve farci paura. Gesù ci assicura, infatti, che si tratta di «un giogo dolce e di un peso leggero» (Vangelo).
La possibilità di trovare un aiuto nel portare il nostro giogo, imparando da Gesù mite e umile di cuore, ci è indicata da san Paolo, che ci assicura che il peso della Legge, insopportabile a causa della nostra fragilità, è stato tolto da noi, che camminiamo non secondo la carne ma secondo lo Spirito. Cristo e lo Spirito, che abitano in noi, sono “insieme” all’opera, fino alla nostra risurrezione (II Lettura). Si compiono le parole del profeta Zaccaria, che invitava Gerusalemme a gioire per la venuta del suo salvatore, umile e pacifico (I Lettura).
Tarcisio Stramare, osj